Il gioco dell’universo e quello di Ayyan

“Nessuno vuole ammetterlo, ma la fisica è in un’impasse, si deve evolvere” disse. “Le leggi attuali non sono sufficienti. Ha bisogno di cose diverse. Deve accettare una cosa. Bombardare le particelle in un collisore da nove miliardi di dollari è inutile. Deve accettare questo. E anche qualcos’altro. Deve accettare che la vita e la coscienza sono una parte occulta di quello che tentiamo di studiare. Non posso dire una cosa del genere in pubblico, perchè è un privilegio riservato agli scienziati impazziti”. Ciò che aveva in mente era semplice e cristallino, ma ora che per la prima volta gli veniva chiesto di esprimerlo tramite le deficienze del linguaggio, gli sembrò arduo e perfino plebeo. “Sono convinto che l’universo abbia un piano, uno scopo” disse. “Non so di che gioco si tratti, ma c’è qualcosa.”
Manu Joseph, Il gioco di Ayyan, Edizioni Dedalo, Bari, 2011, pg. 180.
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